Storia della medicina

Gastroscopio semiflessibile di Wolf-Schindler ritrovato al Padiglione Granelli agli inizi degli anni 2000 e ora conservato presso l’Archivio storico dell’Ospedale Maggiore di Milano. Lo strumento è stato identificato, descritto, valorizzato e presentato a congressi nazionali e internazionali, per la sua importanza nello sviluppo tecnico dell’endoscopia gastrointestinale
- Gli indirizzi scientifici e l’attività di ricerca svolte, anche in collaborazione, si rivolgono in particolare all’esegesi e all’euristica delle fonti storiche più prossime (otto-novecentesche) al fine di ricostruire e interpretare criticamente i processi metodologici e tecnologici, che sono alla base dei problemi della medicina contemporanea. Tali linee sono strettamente collegate all’attività didattica che, per il SSD MED/02 - Storia della Medicina, necessita di continui raffronti e aggiornamenti al fine di integrarsi negli obiettivi dei Corsi di Laurea Magistrale e dei Corsi di Laurea delle professioni sanitarie. Le ricerche sono condotte su documenti originali e inediti, in previsione di convegni nazionali ed internazionali;
- STORIA DELLE TECNICHE DI PREVENZIONE AMBIENTALE E OCCUPAZIONALE con ricerche in tema di ambiente, lavoro e salute;
- ERGOBIOGRAFIE DI MEDICI CHIRURGHI LOMBARDI, attraverso documenti archivistici inediti, in previsione di convegni a loro dedicati;
- STORIA DELLE TECNICHE DIAGNOSTICHE E DEGLI STRUMENTI MEDICO-CHIRURGICI, relativa a strumenti utilizzati nella pratica clinica dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano durante il XX secolo. Gli strumenti recuperati da vari Padiglioni, per la loro importanza storica ed utilità nella didattica, sono studiati secondo i criteri dell’odierna museologia scientifica. Essi, insieme alla relativa casistica clinica d’epoca, rinvenibile in letteratura e nell’Archivio Storico dell’Ospedale Maggiore, sono in grado di offrire spunti interessanti e originali per valutare i grandi temi della patologia medica e chirurgica del secolo scorso, con particolare riferimento alla figura del paziente e a quella dell’operatore sanitario;
- STRUTTURE E METODI PER LA CONSERVAZIONE DEI CORPI (MODELLI DI DIDATTICA MUSEALE): fra le principali strutture di riferimento per la ricerca troviamo le istituzioni universitarie e alcune dotazioni dei Musei anatomici della Lombardia orientale e delle aree limitrofe. In particolare, lo studio effettuato su materiali sufficientemente integrati (pezzi biologici, protocolli, pubblicazioni scientifiche, riproduzioni artistiche), permette di ricostruire l’interezza delle storie ad essi sottese e di riflettere sull’utilizzo nel passato dei modelli e delle fonti biologiche, per la formazione del personale medico chirurgico e sanitario;
- INDIVIDUAZIONE, salvaguardia E VALORIZZAZIONE DI FONDI LIBRARI OTTOCENTESCHI DI MEDICINA meno tutelati rispetto a quelle presenti in importanti istituzioni di conservazione. La natura di una tale ricerca costituisce anche l’occasione per un’azione di revisione storiografica e di recupero di figure fin ad ora trascurate dalla storiografia più recente. A suggello della ricerca ci può essere la possibilità che i risultati possano assumere le vesti di seminario di studio, di monografie o di una mostra storico-medica;
- FONTI E STRUMENTI PER LA STORIA DELLA PRESENZA TECNICA NELLE SPECIALIZZAZIONI MEDICHE E SANITARIE: Nel caso delle professioni sanitarie solitamente mancano i dati conoscitivi relativi alla consistenza del patrimonio scientifico e tecnico. Non solo la dotazione strumentale deve essere conservata, ma anche le fonti che ad essa fanno riferimento, siano esse di tipo tecnico (relative alla fase di ideazione, progettazione, costruzione), ovvero di tipo organizzativo (relative alla commercializzazione, alla diffusione);
- ANALISI STORICA DEI RAPPORTI FRA POPOLAZIONE ED ISTITUZIONI ED ISTANZE DI SANITA’ PUBBLICA e concernente non solo la Storia della Sanità Pubblica, ma anche quella della educazione sanitaria e della professioni sanitarie: Le recenti e controverse vicende epidemico/pandemiche, hanno evidenziato il problema della valutazione dei rapporti fra cittadinanza e sanità pubblica. Si tratta di un tema antico, ma utile appare una valutazione storica delle strategie specifiche, in ragione soprattutto dell’ambito delle malattie diffusive.